Old Fashioned

Stiamo parlando di un pilastro della storia dei miscelati, uno dei cocktail più antichi, nato verso la fine dell’800, assieme al Sazerac, diverso per ingredienti ma con cui condivide la stessa preparazione, o sarebbe meglio dire lo stesso rituale. Il cocktail nasce con il whiskey ed è legato a doppio filo con la vita e le abitudini alimentari degli Stati Uniti: il passo da un whiskey liscio, on the rocks e con due gocce di bitter e zucchero è breve. A riprova di ciò, la prima definizione scritta di cocktail che si può trovare negli Stati Uniti è riportata dal giornale Balance and Columbian Repository del 1806: “Una bevanda stimolante, fatta da un distillato qualsiasi, zucchero, acqua e bitter”. E guarda caso come identikit corrisponde a Old Fashioned e Sazerac. Se vogliamo parlare del primo vero Old Fashioned, dobbiamo attendere la pubblicazione della bibbia di Jerry Thomas il mitico manuale How to Mix Drinks or The Bon-Vivant’s Companion, che adesso trovate su Amazon anche tradotto in italiano, anche se la sua prima incarnazione era conosciuta come Whiskey Cocktail ed era fatto con due gocce di Boker’s bitters, gocce di sciroppo di gomma arabica e un bicchiere (da vino) di whiskey. Da quel momento fu un fiorire di variazioni, gin, cognac, sherry e garnish e frutta iniziarono ad invadere il bicchiere. Il whiskey cocktail era (ed è ancora!) un lubrificante dei rapporti sociali, un momento per trovarsi e rilassarsi, prima e dopo il lavoro. Ad un certo punto era così famigerato che venne consigliato come drink mattutino, un tonico medicamentoso per mettere a posto lo stomaco, la stessa funzione riconosciuta anche al Mint Julep, un parente molto vicino. In un Memphis Daily Appeal del 1859 il Whiskey Cocktail venne definito un “fashionable cocktail”, cocktail trendy diremmo nel linguaggio trash di oggi, compagno delle serate dei gentleman, il cocktail per tutte le occasioni importanti. Tuttavia la deriva delle varianti portò ad un degenerazione del cocktail e i puristi si ribellarono, ne fecero quasi una questione di sanità nazionale. Il Whiskey Cocktail si beve alla vecchia e basta, ma non tanto per una questione di virilità o di amore patriottico, ma per il semplice fatto che il Whiskey Cocktail era diventato talmente morbido, bevibile e fruttato che la gente non lo beveva più, era diventato una pantomima di sé stesso. Fu Leander Richardson in un pezzo intitolato “The Cocktail of To-Day” nel 1886 a creare la leggenda, contrapponendo i nuovi cocktail con quelli old fashioned. Il pezzo fece scalpore, tanto che il Whiskey Cocktail divenne l’Old Fashioned Cocktail. INGREDIENTI: Bourbon, zolletta di zucchero, Angostura.

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Quantità:

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